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Foligno

Foligno

Provincia di Perugia – Informazioni turistiche I.A.T. Corso Cavour 126 TeI. 0742-354459-354165. Comune 0742-330001.

Notizie utili

Abitanti: 57.568 (Folignati); superficie: Kmq 55,81; altezza s.l.m. 234 m; distanza da Perugia: Km 36; Pref. Tel. 0742; C.A.P. 06034; Str. Ferr. (FS Foligno); Autostrada del Sole (Firenze-Roma) provenendo da Roma uscita ad Orte quindi Superstrada E-45 direzione Perugia-Foligno; provenendo da Firenze uscita Valdichiana quindi Superstrada direzione Perugia-Foligno.

Frazioni: Annifo, Belfiore, Cancelli, Capodacqua, Casenove, Case Vecchie, Cassignano, Colfiorito, Colle S. Lorenzo, Fondi, Pale, Padule di Colfiorito, Pisenti, Pontecentesimo, Popola, Rasiglia, S. Giovanni Profiamma, Scandolaro, Scopoli, Sostino, Uppello, Verchiano, Vescia-Scanzano, Volperino, Sassovivo, Sant’Eraclio, Ponte S. Lucia, Borroni, Budino, Cancellara, Carpello, Cave, Collelungo, Colle Scandolaro, Corvia, Fiamenga, Forcatura, Leggiana, Maceratola, Morro, Perticani, Pieve Fanonica, Pistia di Colfiorito.

Storia

Foligno, posta al margine sud orientale della Valle Umbra, sulla riva sinistra del fiume Topino, ha origine antichissime. Tracce della presenza dell’uomo risalgono già al Neolitico, come documentato da reperti archeologici rinvenuti in località Belfiore, altri, dell’Età del Ferro, rinvenuti ad Annifo (una Necropoli) e tombe paleocristiane in località Madonna del Fosso. Fu fiorente città umbra favorita dalla sua particolare posizione geografica che la vedeva al centro di importanti vie di comunicazione. Dopo la battaglia di Sentino, del 295 a.C., fu assoggettata a Roma divenendo, agli inizi del II sec. a.C., un’importante stazione sulla via Flaminia. Nell’Età Imperiale, eretta a Prefettura e poi a Muniapium romano, ascritta alla Tribù Cornelia, Fulginias (Foligno) acquisì ancora maggiore importanza divenendo centro di rifornimento e smistamento delle legioni romane. Secondo la tradizione si vuole che, nel 251 circa, l’antico centro abitato sarebbe stato pian piano abbandonato a beneficio di un vicino luogo dov’era stato sepolto il vescovo e martire cristiano San Feliciano e dove fu edificata una chiesetta che in seguito venne circondata da mura e torri, divenendo il nucleo centrale di un Castrum Sancti Feliciani, trasformatosi poi in Civitas Sancti Felitiani e, cresciuta ulteriormente d’importanza, in Civitas Nova Fulginii. In questa stessa città confluirono anche gli abitanti di un’altra vicina città romana: Forurn Flamini (dove oggi sorge la frazione di S. Giovanni Profiamma). Numerosi reperti archeologici stanno ancor oggi a testimoniare la civiltà romana in questo angolo d’Umbria. Con la caduta dell’Impero Romano, Foligno attraversò un periodo oscuro caratterizzato da assalti e saccheggi perpetrati ai suoi danni dai Saraceni nell’881 e dagli Ungari nel 915 e 924. Nel XII sec. la città, grazie anche al supporto di Federico Barbarossa,che le confermò i privilegi su Bevagna e Montefalco, ampliò la sua struttura urbanistica e potenziò quella commerciale, costituendosi libero Comune, parteggiando per i ghibellini (fazione seguace dell’Impero) entrò così in aperta rivalità con la guelfa Perugia (seguace della Chiesa). Nel XIII sec. la città passò sotto l’egemonia della Chiesa, crescendo ulteriormente sia dal punto di vista urbanistico che economico, grazie all’insediamento di attività commerciali ed industriali come la cartiera di Pale. Ma le incessanti guerre tra guelfi e ghibellini, che infiammarono tutta l’Italia in quei secoli, non tralasciarono e non fecero fare sonni tranquilli ai Folignati, la cui città, tra l’altro, era diventata la più importante in Umbria a sostegno degli imperatori.

Il primo luglio del 1305 guelfi, comandati da Rinaldo Trinci,appoggiato dai Perugini, dopo aver sconfitto i ghibellini guidati da Corrado Anastasi, entrarono in Foligno e, scacciati i Consoli, il vincitore assunse il comando della città nominandosi Capitano del Popolo. Iniziò così l’ascesa della famiglia Trinci che governò la città per ben centotrentaquattro anni (dal 1305 al 1439) caratterizzando un’epoca fondamentale per la storia di Foligno. Alleati di Perugia e della Chiesa, i Trinci, videro legittimata la loro Signoria nel 1367 quando Papa Urbano V nominò Trincia Trinci suo vicario apostolico per la città di Foligno, ma nel 1377 Trincia Trinci venne ucciso (buttato giù dalla finestra del suo palazzo) e al suo posto subentrarono il fratello Corrado ed il figlio Ugolino. Dopo la morte di Corrado nel 1386, Ugolino cercò di creare le basi per la costruzione di un principato, ma senza successo. Nel 1420 il potere della città passò a Niccolò Trinci; é questo il massimo fulgore della dinastia dei Trinci che avevano ampliato notevolmente i possedimenti della città sottomettendo importanti città come: Assisi, Spello, Bevagna, Nocera, Montefalco, Giano e altri castelli. Con la morte di Niccolò Trinci, ucciso a Nocera nel 1424, inizia la decadenza della dinastia che vede il suo epilogo con Corrado III. Questi, operando una serie di stragi e vendette, indusse lo Stato della Chiesa ad intervenire per sedarne la follia omicida e nel 1439 l’esercito di Papa Eugenio IV, guidato dal cardinale Giovanni Vitelleschi, occupò Foligno, giustiziò Corrado Trinci ed i suoi seguaci, ponendo fine così ad una delle signorie più illustri dell’Umbria. Nel 1470 a Foligno viene introdotta l’arte della stampa ad opera del folignate Emiliano Orfini coadiuvato dal tedesco Johann Numeister, nello stesso anno stampano il De Bello Italico Adversus Ghotos di Leonardo Aretino e nel 1472, la prima edizione italiana (stampata in Italia) della Divina Commedia di Dante Alighieri (di questa edizione in tutto il mondo restano solo 40 esemplari). Nel 1565, sempre a Foligno viene pubblicato il “Barbanera”, nel quale è condensata la sapienza dei secoli, la trigonometria dei cieli e dei fati e che ancor oggi viene pubblicato da una casa editrice folignate.

Dopo la caduta dei Trinci la città passò, come già detto, sotto il dominio della Chiesa rimanendovi, ad eccezione del breve periodo Napoleonico, fino al 1860, quando con l’occupazione da parte delle truppe del Generale Fanti, Foligno fu annessa al Regno d’Italia.

Personaggi illustri

Numerosi sono gli uomini illustri a cui la città ha dato i natali, ne ricordiamo alcuni: la Beata Angela da Foligno (1248-1304), il medico Gentile da Foligno (metà sec.XIV-1416),il filosofo e medico Nicolò Tignosi (1402-1474), il pittore Niccolò di Liberatore detto l’Alunno (1430-1502), il pittore Pier Antonio Mezzastris (1430?-1506?), il poeta Tommasuccio da Foligno (sec.XV), l’uomo d’armi Ugolino Trinci (seconda metà XIV sec.-1415), lo stori­co Ludovico Jacobilli (1598-1664), il pittore Giovan Battista Michelini detto Il Folignate (1604-1655), il musicista Antonio Liberati (1617-1685), l’astronomo Feliciano Scarpellini (1762-1840),l’architetto Matteo Nuti detto Matteo da Fano (XV sec.), l’architetto Giuseppe Piermarini (1734-1808), l’erudito Michele Falocci Pulignani (1856-1940).

Da vedere

L’assetto urbanistico della città rispecchia, ancor oggi, quello impostato in epoca romana con strade lunghe e diritte attraversate da altre strade sempre diritte, contrariamente a molti centri umbri caratterizzati da vicoli e vicoletti. Dopo aver attraversato il ponte sul Topino entriamo in città e ci dirigiamo in piazza della Repubblica dove ci accoglie il Duomo.

La cattedrale, intitolata a San Feliciano, patrono della città, fu edificata nella prima metà del XII sec. sul luogo della sepoltura del Santo, ad opera di Maestro Atto, come documentato da un’iscrizione posta sulla facciata principale. Nel 1201 fu ampliato con la costruzione di una facciata secondaria e nei sec. XVI e XVII fu oggetto di numerosi restauri e aggiunte. Nel 1904 la facciata anteriore è stata liberamente restaurata e presenta un mosaico raffigurante “Cristo in Trono, San Feliciano, Messalina” (protettori della città) e Papa Leone XIII (colui che commissionò l’opera). La facciata sinistra, quella su piazza della Repubblica, è caratterizzata da un bel portale romanico decorato con bassorilievi raffiguranti Federico Barbarossa, Innocenza III, i Simboli degli Evangelisti ed i Segni Zodiacali. L’elegante cupola è un’addizionale cinquecentesca opera di Giuliano di Baccio d’Agnolo. L’interno, ad un’unica navata, denota i tratti del rifacimento Neoclassico operato nella seconda metà dell’Ottocento da Giuseppe Piermarini, ed è evidenziato dal baldacchino dell’altare maggiore, fedele riproduzione di quello berniniano presente nella Basilica di San Pietro a Roma. Custodisce al suo interno una statua in argento del XVIII sec., raffigurante San Feliciano, opera di Giovan Battista Maini; alcuni dipinti dei sec. XVIII e XIX; una bella cappella (la cappella del Sacramento) del 1527, opera di Antonio da Sangallo il Giovane, con affreschi di Vespasiano Strada e Baldassare Croce, e la cripta (sotto l’edificio) di origini romaniche, (quindi più antica della chiesa stessa), con capitelli preromanici ed altri elementi architettonici (fusti di colonne), spoglio di antichi edifici.

Nei pressi si trova il Palazzo Comunale,del XIII sec., con una bella torre merlata del ’400. L’edificio fu più volte ristrutturato e, agli inizi dell’800, l’antica facciata venne completamente ricostruita in stile Neoclassico su progetto di Antonio Mollari. La stessa torre, successivamente al terremoto del 1997, rovinò a terra e solo dal 2007 è visibile a tutti il “torrino” restaurato.

All’interno una serie di portali seicenteschi immette nelle varie sale la più bella delle quali è la Sala del Consiglio, con le volte affrescate dal Piervittori, come pure di questo artista sono i dipinti sulle pareti; nella sala spicca anche un imponente camino in pietra del ’500. Attiguo al Palazzo Comunale vi è Palazzo Orfini, antica dimora di Emiliano Orfini, il tipografo che stampò la prima edizione in lingua italiana della Divina Commedia, con un bel portale del 1515. Accanto al Duomo vi è il Palazzo Trinci,iniziato nel 1389 ed ultimato nel 1407, commissionato dalla famiglia Trinci a testimonianza della loro supremazia. Il palazzo, restaurato nel 1949 a seguito degli eventi bellici che lo avevano danneggiato, è caratterizzato da una facciata Neoclassica, realizzata da Vincenzo Vitali su disegno di Odoardo Poggi,con possenti semicolonne e da una splendida scala gotica. All’interno, nel cortile, grandi pilastri sostengono le arcate ogivali e sul muro marmi e affreschi provenienti da diverse chiese dei dintorni, ingentiliti, sugli altri lati, da bifore e trifore, conferiscono al cortile una suggestiva armonia. Il palazzo ospita inoltre la Pinacoteca che custodisce pregevoli opere, dei sec. XIV-XV e XVI, di importanti artisti quali: Ottaviano Nelli, Nicolò Alunno, Lattanzio di Nicolò Alunno, Dono Doni, Piero Mazzaforte, maestro di Nicolò Alunno e pittori anonimi. Sempre nel Palazzo Trinci si trova anche il Museo Archeologico, che custodisce numerosi reperti romani. Nella nuova sede, in piazza del Grano, sorge la Biblioteca Comunale ricca di sessantamila volumi, 230 incunaboli, 600 disegni del Piermarini e 712 manoscritti. Usciti da Palazzo Trinci ci si dirige in largo Carducci dove sorge l’Oratorio della Nunziatella, eretto nel 1492, custodisce al suo interno un’opera del 1507 del Perugino effigiante il “Battesimo di Gesù” ed il “Padre Eterno” ed un tabernacolo opera di Lattanzio di Nicolò Alunno.Percorrendo via Mazzini, si giunge in piazza San Domenico, dove sorge la chiesa di San Domenico, del XIII sec., con campanile del XIV sec., custodisce affreschi del XIV e XV sec. ed una “Crocefissione” monocroma di Pier Antonio Mezzastris.Sempre nella stessa piazza, vi è il monumento più antico di Foligno: la chiesa di Santa Maria lnfra Portas, costruzione romanica, preceduta da un portichetto sorretto da quattro colonne delI’XI-XII sec. e con la facciata caratterizzata da una grande bifora trilobata e da uno squadrato campanile romanico del XII secolo. All’interno le tre navate, decorate da affreschi di Scuola Umbra del XV e XVI sec. e la cappella dell’Assunta (sec. XII), contraddistinta da affreschi di netta impronta bizantina, da due bifore e da una statua lignea del XIV sec..

Chiesa di San Domenico, una delle più antiche (XIII sec.) oggi è adibita ad Auditorium per concerti e convegni. A poca distanza in piazza San Nicolò si trova la chiesa di San Nicolò del XIV sec., compIetamente rinnovata, con la facciata caratterizzata da un portale del XVI sec., custodisce all’interno un polittico del 1492 dell’Alunno, una tela di Sebastiano Conca e una di Luca di Tommè. Tornando indietro, all’Oratorio della Nunziatella, ci si dirige in piazza Garibaldi dove sorge la chiesa del Santissimo Salvatore,ex chiesa Benedettina con facciata e campanile trecentesco, caratterizzata all’esterno da tre portali ogivali sovrastati da tre rosoni restaurati nel 1800. L’interno, ristrutturato dal Vanvitelli, custodisce una serie di affreschi, una tela di Francesco Appiani, una”Pietà” di Luca Mancini ed un Crocifisso ligneo trecentesco.

Altri edifici che meritano una visita a Foligno sono: la chiesa di San Giacomo, del 1402, in stile gotico, con facciata incompiuta a fasce bianche e rosse ed un bel portale ogivale tra monofore cieche, con sopra una grande finestra a sesto acuto; la chiesa di San Francesco, del XIII sec., con affreschi trecenteschi di Scuola Senese; la chiesa di Sant’Anna, monastero del XIV sec. con chiostro quattrocentesco e affreschi di scuola locale; più una serie di edifici quali Palazzo Deli, Palazzo Barnabò in stile neoclassico che, insieme alle case trecentesche, caratterizzano il centro storico di Foligno.

Da vedere nei dintorni

Fuori dalle mura cittadine, la chiesa di S. Maria in Campis, edificio paleocristiano, ampliato attorno alla metà del XV sec. e ricostruito nel XIX sec.. Era una delle quattro chiese che, disposte a quadrato, erano state erette a distanza di circa due chilometri dalla tomba di San Feliciano. Numerosi reperti di epoca romana sono venuti alla luce nelle sue vicinanze e qui fu rinvenuta anche la scultura bronzea nota come “Ercole di Foligno”. All’interno, nelle cappelle laterali, sono visibili alcuni affreschi di scuola Folignate. A Sant’Eraclio la Rocca, costruita nel XV sec. dai Trinci, con la cinta muraria ancora in buono stato, due torri e la chiesa con affreschi del XV sec. di scuola Folignate. A Sassovivo, l’Abbazia di Sassovivo, della seconda meta del Xl sec., incastonata nel verde delle pendici del Monte Aguzzo, appartenne ai monaci Benedettini e poi agli Olivetani. Molto bello, e mèta di notevole flusso turistico, è il bellissimo chiostro dell’abbazia, opera di Pietro de Maria,del XIII sec., contornato da 128 colonnine binate che sostengono 58 archi a tutto sesto e che custodisce, in un locale detto il “Paradiso”, affreschi monocromi del ’400.

Nelle immediate vicinanze, i resti della cappella del Beato Alano, del XIII-XIV sec., con l’antica cripta. A S. Giovanni Profiamma la chiesa di S. Giovanni Profiamma, costruita su una chiesa preesistente nelI’XI-XII sec., sorge lungo l’antica via Flaminia dove in età romana era il Municipium di Forum Flaminii (218 a.C.), così chiamato dal nome del fondatore, il console Caio Flaminio. La facciata, della prima metà del XIII sec., è caratterizzata da un portale romanico i cui rilievi furono realizzati dal Maestro Filippo. All’interno frammenti di affreschi e nella cripta resti architettonici di epoca alto-medioevale. A Pale le cascate di Pale, una stupenda cascata nascosta fra la fitta vegetazione. Per accedere alle cascate, conviene lasciare la macchina all’entrata di Belfiore dove inizia una stradina che, in circa venti minuti di marcia, attraverso uno splendido uliveto sbuca all’improvviso sulle cascate. Sempre a Pale l’Eremo di S.Maria di Giacobbe, del XIII sec., con affreschi quattrocenteschi di scuola Umbra. L’altipiano di Colfiorito, annoverato tra le zone paesaggistiche e naturalistiche dell’Umbria più interessanti. La vasta palude che vi si trova è stata dichiarata “zona umida d’interesse internazionale” e tutto il circondario è interessante oltre che per le bellezze naturali, per il suo patrimonio botanico-ornitoIogico- geografico. Su questo altipiano sorse l’antica Plestia in epoca preromana, e l’antica chiesa di Santa Maria di Plestia del X sec. fu edificata con materiali romani rinvenuti dove prima sorgeva questa città. Colfiorito è noto in tutta l’Umbria anche per la produzione di lenticchie e ottime patate.

Economia

Importante centro commerciale ed industriale, Foligno ha visto nel corso dei secoli prosperare la sua economia, grazie anche alla felice posizione geografica che la vede al centro di importanti assi viari. Non a caso le Ferrovie dello Stato, aprirono qui le officine GR (Grandi Riparazioni), contribuendo a creare molteplici posti di lavoro nel settore metalmeccanico con un importante relativo indotto. Foligno è anche un importante centro di industrie tessili, dell’abbigliamento e attivo centro artigianale di lavorazione del legno, restauro di antichi strumenti musicali e la costruzione di organi. Ma, quello che stupisce visitando la città, è come la “Foligno moderna” riesce a vivere e ad integrarsi in un perfetto connubio con le antiche tradizioni e a valorizzare così quel grande patrimonio storico-artistico e culturale che l’hanno vista, da sempre, protagonista. Tutta una serie di manifestazioni durante il corso dell’anno, come ad esempio la famosa “Giostra della Quintana”, un’ottima rete di strutture ricettive e il grande patrimonio culturale, fanno sì che la città ed il suo territorio siano meta turistica di forte richiamo, contribuendo insieme al comparto turistico a supportare un’economia già florida.