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Trevi

Trevi

Provincia di Perugia – Informazioni Turistiche I.A.T. Tel 0742-354459-354165

Notizie utili

Popolazione: 8.337 (Trevani); superficie kmq 71.19, altezza sul livello del mare 412 m, distanza da Perugia 35 km; Tel. 0742; CAP 06039; Stazione Ferroviaria (FS a Trevi Scalo) 3 km; Autostrada del Sole (Firenze-Roma) provenienti da Roma uscita Orte, quindi proseguire sulla SS N°3 Terni-Spoleto, provenendo da Firenze uscita Valdichiana quindi proseguire verso Perugia-Spoleto.

Frazioni: Borgo, Bovara, Cannaiola, Coste, La Pigge, Manciano, Matigge, Parrano, Picciche, Ponze, San Lorenzo, Santa Maria in Valle.

Storia

Posta sull'ultima propaggine del Monte Serano, circondata da un verde mare di ulivi, a dominio della Valle Spoletina percorsa da un tratto del fiume Clitunno, fu centro di fondazione umbra e, citata da Plinio come Trebiae, viene da questi ricordata come tra le più antiche cittadine umbre, ubicata nel luogo dove sorge oggi la frazione di Pietrarossa. Diventa Municipium Romano, Trebiae, facente parte della VI Regione Augustea, situata lungo la strada consolare Flaminia, ebbe a godere di un periodo di grande prosperità come testimoniato dai numerosi reperti archeologici e dalle possenti mura (I secolo a.C.) ancora in parte visibili. Fu sede anche di un senato municipale e la sua importanza era legata, oltre che alla strada consolare Flaminia, alle vicine Fonti del Clitunno dove venivano celebrate le feste propiziatorie a Giove e al dio Clitunno. Al tempo dell’imperatore Diocleziano, il cristianesimo fu propagandato e diffuso nella zona dell'armeno Miliano (divenuto poi Emiliano), vescovo-martire, decapitato nel 304 d.C.. Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Trevi fu occupata dai Longobardi ed entrò a far parte del Ducato di Spoleto, subendo, nel 881, devastazioni ad opera dei Saraceni e nel 915 e 924 ad opera degli Ungari. Nel XII secolo, divenne libero comune esercitando la sua giurisdizione su un vasto territorio. Coinvolta nel gioco delle alleanze politiche con le potenti città vicine di Foligno e Spoleto, nel 1214 fu distrutta totaletamente dal duca di Spoleto, ciò non impedì ai Trevani di ricostruire ed ampliare le possenti mura. Nella metà del XV sec., la cittadina collaborò con i Comuni vicini al prosciugamento delle paludi e nel 1470, prima in Umbria e quarta in Italia, diede vita ad una florida tipografia. Nel 1784 Papa Pio VI le riconfermò il titolo di Città e durante l’Impero Napoleonico fu sede del Cantone del Dipartimento di Clitunno. Dopo la Restaurazione, Trevi vide ridotta la sua superficie a favore dei Comuni confinanti. Nel 1860 fu annessa al Regno d’Italia.

Personaggi illustri

La cittadina ha dato i natali al tipografo Evangelista Angelini (sec.XV), al musicista Tiberio Natalucci, al filosofo e matematico Francesco Francesconi (1823-1892), al missionario Beato Antonio Fantosati (1842-1900).

Da vedere

La cittadina, decantata dal grande poeta Giacomo Leopardi, che da qui transitò quando da Recanati si recò a Roma, conserva ancora intatta la cinta muraria medievale (XIII sec.), entro la quale sono custodite le antiche case e palazzi che, in una colorita piramide, s'innalzano verso i rilievi del Monte Serano. Dirigendoci a Trevi dalla SS. 3 (Flaminia) incontriamo la chiesa della Madonna delle Lacrime, della fine del Quattrocento, eretta a seguito di un evento miracoloso riferito alla effigie di una “Madonna col Bambino†che, nel 1485, fu vista lacrimare. La chiesa, ultimata nel 1522, presenta un bel portale rinascimentale eseguito tra il 1495 e il 1498 dallo scultore veneziano Giovanni di Giampietro e, all'interno custodisce pregevoli opere d’arte, quali: un ‘â€Epifania†del 1521 del Perugino; affreschi del 1520 dello Spagna e sette "Monumenti funebri" dei Valenti (XVI­ XVIIsec.); oltre il gia citato affresco della Madonna. Dopo aver posteggiato la macchina in piazza Garibaldi, imbocchiamo via Roma dove è ubicato il Teatro Clitunno, del XIX sec., opera dell'architetto Domenico Mollaioli, con all'interno un bel sipario dipinto da Domenico Bruschi. Restaurato nel 1993 è stato inserito nei circuiti regionali e ospita numerosi spettacoli nell'arco dell'anno. Nei pressi la chiesa di San Giovanni Decollato, di stile Neoclassico, è Casa Petrucci, elegante costruzione rinascimentale la cui facciata conserva scene graffite di carattere profano raffiguranti il "Mito di Diana e Atteone". A questo proposito si rileva che a Trevi sono presenti numerosi edifici aventi affreschi sulle facciate, il piu antico dei quali è quello che si trova sulla facciata dell'ex Convento San Bartolomeo che raffigura un' "Annunciazione" del XV sec.. Proseguendo arriviamo in piazza Mazzini dove sorge il Palazzo Comunale, del XIII sec., restaurato piu volte nei secoli XV-XVII. Pregevole il portico del XV sec., un balcone del XVII sec. e le finestre rinascimentali. A fianco del Palazzo Comunale si erge Ia Torre Civica (o Comunale), costruzione del XIIIsec., coronata da beccatelli e quattro merli, e provvista di una grossa campana ivi collocata nel 1522. La Torre, abbassata e restaurata nel XIV sec., è il simbolo dell'antico Comune, riproposta come emblema sullo stemma di Trevi: una torre e tre falchi. Da piazza Mazzini, imboccando via San Francesco, arriviamo al Complesso Museale di San Francesco dove troviamo la chiesa e convento di S.Francesco. La chiesa di S. Francesco, del XIV sec., in stile Gotico, fu eretta per onorare il Santo che aveva predicato a Trevi nel 1213. La facciata presenta, sopra il portale una lunetta, con un affresco trecentesco mentre, l'interno, custodisce il sepolcro del XIV sec. di Giacomo Valenti; sulle pareti resti di affreschi del XIV e XV sec., un organo monumentale del 1509 ed un Crocifisso del XIV sec., opera del Maestro del Crocifisso di Trevi. II Chiostro del convento annesso, presenta affreschi del 1614 di Bernardino Gagliardi. I locali dell'ex-convento ospitano, invece, il complesso museale dov'e la raccolta d'arte di San Francesco, con dipinti dal XIV al XVII sec. (da segnalare un trittico e polittico di scuola folignate, una Pala d'altare dello Spagna) ed il Museo Regionale della Civiltà degli Oiio. Dal complesso museale imbocchiamo la caratteristica via medioevale Carlo Amici e svoltiamo in via della Rocca dove sorge la chiesa di Sant'Emiliano,del XII sec.. La chiesa romanica, piu volte rimaneggiata nei secoli XV-XVIII e XIX, presenta in facciata un bel portale quattrocentesco coronato da un timpano con pregevole altorilievo effigiante "Sant'Emiliano tra i Leoni". Di particolare pregio anche le tre absidi (facenti parte della struttura originaria del XII sec.) interessanti per le decorazioni scultoree. L'interno custodisce pregevoli opere d'arte tra cui: "Altare del Sacramento", opera del 1522 di Rocco da Vicenza, un crocifisso ligneo del XV sec., una Fonte Battesimale del XV sec. (portato qui nel 1969), le spoglie di Sant'Emiliano, qui traslate da Spoleto nel 1935, una statua lignea del Santo titolare, del XVII sec., mentre, un'altra statua del Santo,del 1750 opera di Pietro Epifani, viene esposta solo il 28 Gennaio,in occasione della festività onomastica. Di fronte la chiesa di S. Emiliano si trova Palazzo Lucarini, uno dei più prestigiosi di Trevi, sede del Trevi Flash Art Museum, dove sono ospitate mostre periodiche d'arte contemporanea di livello internazionale. Raggiungendo via Dogali troviamo il Portico del Mostaccio, una delle antiche porte della primitiva cerchia di mura romane e, proseguendo per via Tiberio Natalucci, da vedere Palazzo Natalucci, dalle caratteristiche porte arabe. Dirigendoci verso la cinta muraria usciamo da Porta del Cieco (una delle antiche porte medioevali, le altre sono: Porta del Bruscito, Porta Nuova, Porta della Strada Nuova e Porta di San Fabiano) e percorrendo via delle Fonti passiamo davanti a Villa Fabri; quindi ritorniamo a piazza Garibaldi. Da qui, imboccando viale Ciuffelli e poi via San Martino incontriamo prima la Cappella di S.Girolamo, splendidamente affrescata dallo Spagna e da Tiberio di Assisi, e adiacente, la chiesa di S.Martino con l'annesso convento. Ubicata in posizione panoramica, la chiesa, del XIV sec., reca nel portale una pittura a fresco di Tiberio di Assisi; all'interno opere di Pierantonio Mezzastris e dello Spacca. Spostandoci dalla parte opposta della cittadina (via delle Fonti, Porta del Cielo, via delle Mura e via della Piaggia Nuova) giungiamo alla chiesa del Crocifisso che custodisce affreschi dello Spacca; quindi il convento di S. Chiara e adiacente la chiesa di Santa Croce (di arte contemporanea) che custodisce una tela di Lazzaro Baldi. Poco distante uno dei piu bei palazzi rinascimentali presenti a Trevi: Palazzo Valenti (proprietà privata) che conserva una delle più antiche raccolte archeologiche dell'Umbria.

Da vedere nei dintorni

II territorio trevano, al pari del capoluogo, è ricco di storia, arte, cultura e bellezze naturalistiche che si susseguono ininterrottamente, in un'alternarsi di vallate, di campi ben coltivati, colline verdeggianti e corsi d'acqua, da dove emergono due torri di avvistamento, come la Torre di Matigge del 1395, ancora perfettamente conservata, abbazie e antiche chiese. Nei pressi di Pietrarossa la chiesa di Santa Maria di Pietrarossa del XIV sec., custodisce pregevoli affreschi del XV e XVI sec.. A Bovara la chiesa di San Pietro, costruzione Benedettina del XII sec. con annessa l'omonima abbazia (proprieta privata). L'interno, a tre navate, custodisce un crocifisso ligneo del XII sec. che secondo la tradizione avrebbe parlato al compagno di San Francesco (Frate Pacifico) che qui avevano trascorso la notte. Il campanile è del 1528. A Matigge, la chiesa di San Niccolò del XII sec. con affreschi della metà del XIV sec. e nei pressi di Manciano, su un colle, le rovine deii'Abbazia di Santo Stefano, del XII sec.. Nelle vicinanze di Trevi vi sono (in territorio di Campello sui Clitunno) il Tempietto del Clitunno e le Fonti del Clitunno.

Economia

In una cittadina tradizionalmente agricola (si segnalano le produzioni del sedano nero) con ottime produzioni di olio di oliva extra vergine, fiorente è l'industria con aziende che operano nel settore della carta, metalmeccanico, tessile, alimentare e del mobilio, localizzate nell'area industriale di fondovalle. L'artigianato, con una consolidata tradizione, si distingue per l'arte del ricamo (a S. Lucia in Piaggia), della lavorazione del bronzo e dello stagno con oggetti di arredo urbano (a Collecchio) e restauro di mobili e sedie impagliate a Pigge. Per quanto riguarda il turismo, l'amenità dei luoghi, il patrimonio storico-artistico-culturate ed una buona rete di strutture ricettive fanno si che questo comparto economico sia in forte ascesa con prospettive future più che incoraggianti.