Inizio  pagina
Norcia

Norcia

Provincia di Perugia – Informazioni turistiche l.A.T. TeI. 0743-71401; Comune Tel. 0743-828711

Notizie utili

Abitanti: 4.990 (Nursini); superficie Kmq: 274,34; altezza s.l.m. 604 m; distanza da Perugia: 98 Km; Pref. Tel. 0743; C.A.R 06046; Str. Ferr. (FS a Spoleto) a 45 Km; Autostrada del Sole (Firenze-Roma): provenendo da Firenze, uscita Valdichiana quindi proseguire su Superstrada direzione Perugia-Foligno; provenendo da Roma uscita Orte quindi proseguire su Superstrada direzione Perugia-Foligno; Autostrada Adriatica A 14: uscita Ascoli Piceno, quindi proseguire Ascoli mare e prendere la Salaria, direzione Roma, ad Arquata del Tronto bivio per Norcia e galleria Forca Canapine.

Frazioni: Agriano, Aliena, Ancarano, Biselli, Campi, Casali di Serravalle, Castelluccio, Cortigno, Forsivo, Frascaro, Legogne, Nottoria, Occricchio, Ospedaletto, Pescia, Piè di Colle, Piediripa, Popoli, San Marco, San Pellegrino, Sant’Andrea, Savelli, Serravalle, Valcaldara.

Storia

Posta nel cuore della Valnerina e del ParcoNazionale dei Monti Sibillini, sull’altopiano del Pian di Santa Scolastica, coronata dalle montagne appenniniche culminanti nella scenografica bastionata dei Monti Sibillini, Norcia ha visto l’insediamento dell’uomo nel suo territorio già dal Paleolitico Inferiore e medio, in epoca Neolitica (ritrovamento di selci lavorate presso le sorgenti del Torbidone; ritrovamenti di ceramiche presso le mura cittadine) e nell’Età del Ferro (ritrovamenti di necropoli nella Piana di Santa Scolastica, VI a.C. e nel febbraio del 1999 di una vasta necropoli del V sec. a. C. nelle immediate vicinanze della cittadina). Sviluppatasi alla fine del V sec. a.C., centro di fondazione etrusco, Norsia (in etrusco Norcia, cioè Fortuna), cui non furono estranei gli apporti di popolazioni umbre e sabine, fu declamata da importanti poeti e scrittori latini: Livio, Plutarco e Virgilio; quest’ultimo, nell’Eneide, citò Ufente,condottiero dei Nursini, alleato di Turno nella lotte contro Enea.

Nel 290 a.C., conquistata da Roma, fu ascritta alla TribĂą Quirina divenendo, nel lI sec. a.C., sede di Prefettura e poi Municipio romano. Nel 71 a.C. la Piana di S. Scolastica fu teatro di una delle memorabili battaglie che videro opposti i gladiatori di Spartaco ai legionari romani.

Nel 41 a.C., Nursia, ostile ai tentativi di riforma dei Gracchi (senatori romani) si alleò con Antonio contro Ottaviano, pronipote di Cesare, fu saccheggiata ed occupata dalle truppe vittoriose di Ottaviano in seguito alla sconfitta di Antonio. Convertita al Cristianesimo dal vescovo di Foligno, San Feliciano nel 250 d.C., divenne nel 500 sede di una diocesi. Con la caduta dell’impero Romano nel 476, anche Norcia subì le invasioni e distruzioni ad opera dei barbari: Goti e Longobardi.

Ma proprio in quel periodo, e precisamente nel 480, nasceva a Norcia San Benedetto,colui che diventerà il più grande “architetto” della religiosità e dell’attivismo conventuale. Con i monasteri da lui fondati farà la storia della cultura e della religione, non solo in Umbria, ma in tutta Europa diventando, per la sua opera, “patrono d’Europa”. Nello stesso periodo opera un’altra grande figura religiosa (nata sempre a Norcia): Santa Scolastica, sorella gemella di Benedetto, accomunata al fratello anche nell’anno della morte, il 547: due vite parallele che, con le loro opere, illuminarono il tetro periodo delle distruzioni dei barbari.

Assoggettata al ducato longobardo di Spoleto, Norcia nel IX sec. fu invasa e distrutta dai Saraceni, durante una delle loro periodiche scorrerie nell’Italia Centrale. Nel 962, separata da Ottone I dal Regno d’Italia, passò sotto il dominio della Chiesa; capeggiata dalla fazione guelfa, lottò aspramente in difesa del papato contro le ghibelline Cascia e Visso, costituendosi nel XII sec. in libero Comune. Il XIII sec. vide Norcia porre la propria supremazia su un vasto territorio comprendente le terre del Tronto e del Nera; darsi nel 1275 statuti propri nonostante le continue lotte interne tra guelfi e ghibellini e quelle sostenute con Comuni limitrofi (Visso, Spoleto, Ascoli Piceno e Camerino) per il controllo dei territorio.

Nel 1354 fu definitivamente assoggettata alla Chiesa dal cardinale Albornoz e, con l’istituzione della Prefettura della Montagna, voluta da Papa Pio V tra la metà del XVI sec. e quella del XVII sec., ampliò ancora di più i propri confini. Nel 1554, proprio in funzione di ciò, per avere un maggiore prestigio politico-amministrativo, per volere di Papa Giulio III fu costruita la Fortezza della Castellina.

I secoli XVII-XVIII videro un fiorire di arti ed edifici nel territorio nursino: pullulò di chiese, conventi, oratori; ebbe scuole di oreficeria e di pittura; fu sede di un’Accademia e di un Teatro. Nel 1821 Papa Pio VII vi ripristinò la sede vescovile e nel 1860 Norcia entrò a far parte del nuovo Stato Italiano.

Personaggi illustri

Numerosi sono i personaggi illustri a cui la città ha dato i natali: l’oratore Lucio Plozio (I sec. a.C.); il condottiero romano Quinto Sertorio (I sec. a.C.); la madre dell’imperatore Vespasiano, Vespasia Polla (I sec. a.C.); S. Benedetto da Norcia (480-547), Santa Scolastica (480-547), i pittori Antonio e Giovanni Sparapane (XV sec.), il poeta Giovan Battista Lalli (1572-1637), il pittore Michelangelo Carducci (XVI sec.).

Da vedere

La città, interamente circondata dalle antiche mura, con le porte che si aprono direttamente verso la campagna, alterna monumenti civili e religiosi proponendo, senza soluzione di continuità, quattrocento anni di architettura a partire dal XIII secolo. Entrando da Porta Romana (nei pressi vi è una serie di grandi parcheggi), percorrendo a piedi il caratteristico Corso Sertorio, si arriva in breve, a piazza San Benedetto, fulcro del centro storico dove si affacciano numerosi edifici, tra questi la Basilica di San Benedetto, iniziata alla fine deI XIII sec. sul luogo dove si riteneva sorgesse la dimora dei genitori di San Benedetto. La Basilica ha la facciata del XIV sec. in stile gotico, è caratterizzata da un bel portale sovrastato da una lunetta con la raffigurazione della “Madonna con Bambino tra angeli”; due edicole gotiche, ai lati, che custodiscono le sculture di San Benedetto e Santa Scolastica; da un bel rosone centrale ed un campanile del 1388. L’interno, ad una navata a croce latina, custodisce pitture di M. Carducci, V. Manenti e F. Napoletano. Suggestiva la cripta con frammenti di affreschi trecenteschi e murature di epoca romanica.

Attigua alla basilica, all’esterno, sul lato sinistro uscendo, il Portico delle Misure del XVI sec che conserva, murate sulle pareti, antiche misure del Medioevo per cereali. Sempre sulla stessa piazza, il Palazzo Comunale, costruito e riedificato in tempi diversi, oggi presenta il portico del pianterreno del XIII sec. (la parte più antica), e la parte superiore, progettata nel XIX sec. dal perugino Domenico Mallaioli. L’annessa torre campanaria è del XVIII secolo. AI suo interno risaltano la Sala del Consiglio, la Sala dei Quaranta, con arazzi settecenteschi e la Cappella dei Priori con il reliquiario di San Benedetto, vera opera d’arte orafa del XVI sec.. Di fronte al Palazzo Comunale sorge l’imponente mole della Castellina, rocca quadrilatera del XVI sec. edificata su progetto del Vignola per volere di Papa Giulio III. Al suo interno ospita il Museo Civico-Diocesano in cui sono custodite pregevoli tele del XV e XVI sec.; una scultura lignea del XIII sec., ed un’opera in terracotta attribuita al Della Robbia.

Accanto alla Castellina, la Cattedrale di Santa Maria Argentea, edificata nella seconda metà del Cinquecento, con un portale centrale del XVI sec. ed una porta laterale del XV sec.; all’interno un bell’altare Barocco del fiammingoFrançois Duquesnoy e pregevoli dipinti. Poco distante dalla piazza di San Benedetto sorge la chiesa di San Francesco (XlV sec.), con un portale gotico ed un rosone centrale sulla facciata e all’interno affreschi del sec. XV-XVI di scuola Ascolana. Proseguendo verso Capolaterra si trova la chiesa di Sant’Agostino, costruzione trecentesca che presenta un bel portale gotico con lunetta affrescata nel 1368 raffigurante “La Madonna con Bambino e i SS. Agostino e Nicola da Tolentino”; l’interno a navata unica, rinnovato nel XVII sec., custodisce affreschi del XIV, XV e XVI sec. attribuiti agli Sparapane di Norcia, Nicola da Siena, Giovan Battista e Giovannofrio di Norcia ed altri, oltre a degli altari lignei ed un organo con cantoria del XVII sec.. Poco più avanti la Collegiata di San Giovanni, una delle più antiche di Norcia, ristrutturata nel XVIII sec. e di recente. L’interno presenta un magnifico soffitto ligneo a cassettoni; un altare del 1469, opera di Giovanni Dalmata, decorato con sculture; un affresco del 1520 dello Sparapane ed una tela di Gaspare Celio. Poco distante, l’edicola detta anche Tempietto, costruzione in pietra del 1354 opera di Vanni Tuzzi.

Nel quartiere Capolaterra, in piazza Palatina, è ubicato l’Oratoriodi Sant’Agostinuccio con un notevole soffitto ligneo del XVII sec. ed arredi lignei. Sempre nelle vicinanze i resti dell’ex-monastero di S. Maria della Pace, del 1518, ed il monastero Benedettino di S. Antonio con una chiesa del XV e XIX sec..

Altre chiese presenti a Norcia sono: la chiesa di Santa Caterina, con un affresco del XV sec. di scuola Umbro-Abruzzese; la chiesa di San Lorenzo, ricostruita nel VI sec., con epigrafi romane; l’ex-monastero di San Benedetto, che custodisce sculture ed epigrafi di epoca romanica. Numerosi i palazzi gentilizi, ristrutturati prevalentemente nel XVIII sec., tra i quali: il Palazzo dei Cavalieri di Malta; il Palazzo della Congregazione della Carità, con una raccolta di arredi sacri e dipinti; il Palazzo Colizzi con frammenti di sculture e tre cippi romani con epigrafi. Nel cuore della città, il Teatro Civico, recentemente restaurato, ospita ogni anno stagioni teatrali di alto livello.

Da vedere nei dintorni

I dintorni del territorio nursino sono ampiamente meritevoli di un’esplorazione approfondita, sia per le immense ricchezze naturalistiche (Monti Sibillini, Piano di Castelluccio, ecc.) che per quelle storiche-artistiche e perché no, anche sportive. Procedendo quindi per gradi schematizziamo, a seguire, quelle che sono le tre direttrici turistiche che proponiamo per un’esplorazione nei dintorni di Norcia.

Storico-artistico: tutto il territorio è costellato di resti di torri, castelli, rocche, edicole, chiese, (come un pò tutta la Valnerina) che costituivano in epoca medioevale una fitta ragnatela di comunicazioni e consentivano a questa forte struttura, composta da numerosi nuclei difensivi (collegati tra loro), di scoraggiare gli eserciti invasori. Vive testimonianze di quell’epoca le troviamo oggi ad Ancarano, con il Castello di Castelfranco del XIV sec.; a Campi Alto, tipico esempio di castello di pendio e nei cui pressi, a Campi Basso (antico centro romano) sorge la chiesa di San Salvatore; a Biselli con una svettante torre e la piccola chiesa di S. Martino di origine romaniche; ad Argentigli, con resti della torre del castello e a Montesanto nei cui pressi sorge la chiesa di Santa Scolastica con affreschi del XV sec., (recentemente scoperti), raffiguranti la storia della vita di San Benedetto. C’è infine Serravalle, posta alla confluenza tra il fiume Corno ed il fiume Sordo, beII’aggregato di case tipicamente medioevali.

Per quanto concerne le escursioni naturalistiche, che si possono effettuare in auto, a piedi o a cavallo, si consiglia, visto l’ampio ventaglio di alternative che il territorio offre, di contattare l’ufficio informazione in piazza S. Benedetto a Norcia che segnalerà tutti gli itinerari del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, della Valnerina e dei Monti della Laga. Comunque a seguire diamo un breve sunto di quelle che sono le attrattive naturalistiche e sportive: a Nottoria uno stupendo esemplare di quercia, noto per le sue straordinarie dimensioni; ad Agriano, vera oasi di pace sulla valle del fiume Campiano, sono stati rinvenuti migliaia di reperti archeologici. Forsivo e Legogne, sono località rinomate per i tartufi, stupendi paesaggi che si aprono sulla Piana di Norcia e la Valle del Corno; Serravalle con il suo pescoso fiume e sede del Romitorio di San Claudio;i Monti Sibillini con la loro straordinaria flora e fauna. Forca Canapine, rinomata stazione sciistica nei Monti Sibillini; i Piani di Castelluccio, il più grande bacino carsico chiuso d’Italia dopo quello del Fucino, autentico spettacolo naturale. Qui è sito Castelluccio, la frazione più alta di Norcia (1452 metri), rinomata per le sue squisite “lenticchie”, il cui antico abitato custodisce la deliziosa chiesa di Santa Maria Assunta con una stupenda statua lignea di una “Madonna” del 1499, presunta opera di Giovanni Antonio di Giordano da Norcia; ed ancora paesaggi incantevoli, ruderi medioevali ed uno scenario unico che fanno del territorio nursino méta ambita e privilegiata di un turismo internazionale sempre più massiccio.

Economia

Agricoltura, artigianato e turismo sono le roccaforti secolari su cui poggia l’economia del territorio. Famosa per la produzione casearia con ricotte, formaggi freschi, stagionati e a pasta dura, Norcia, comunque, è conosciuta da secoli per la lavorazione delle carni di maiale (i ben celebri “norcini”) e degli insaccati, oltre che per i prelibati tartufi e la deliziose lenticchie di Castelluccio. L’artigianato poi, con i suoi lavori in ferro battuto, la lavorazione del legno, l’artigianato tessile, la lavorazione delle pelli e l’arte orafa (risalente al XV sec.) conclude uno scenario economico che non ha uguali, dove tradizione e storia si fondono in un connubio perfetto riproponendoci oggi, alle soglie del XXI secolo, una civiltà medioevale che non sembra essere stata intaccata dal progresso. Il turismo oggi rappresenta un comparto importante che, grazie anche ad un’ottima rete ricettiva, sta diventando una voce cardine dell’economia locale.